Cittadinanza Attiva
Ultimo aggiornamento: 13 ottobre 2025, 11:39
La cittadinanza attiva è la partecipazione diretta dei cittadini alla cura, rigenerazione e gestione condivisa dei beni comuni, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Si basa sul principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale (art. 118, comma 4, Cost.), che riconosce ai cittadini il diritto di contribuire al benessere collettivo.
L’obiettivo è promuovere un modello di amministrazione condivisa, in cui cittadini e istituzioni cooperano, su un piano di parità, per attività di interesse generale, senza scopi di lucro e senza rapporti di lavoro.
I soggetti della cittadinanza attiva
Sono chiamati cittadini attivi o volontari tutti i soggetti, singoli o associati, che si impegnano in attività di cura dei beni comuni.
Possono essere singoli cittadini, anche bambini e stranieri regolarmente soggiornanti, associazioni e formazioni sociali, anche informali, scuole, imprese o altri enti, purché agiscano nella logica della responsabilità sociale e non per profitto.
Il Comune è l’altro soggetto del rapporto: promuove, coordina e sostiene le iniziative, fornendo supporto tecnico, logistico e, in certi casi, economico.
Gli oggetti della cittadinanza attiva
Gli oggetti della collaborazione sono i beni comuni, cioè beni materiali, immateriali e digitali riconosciuti come funzionali al benessere della collettività.
Rientrano in questa categoria:
beni materiali: parchi, strade, edifici, piazze, scuole, aree verdi;
beni immateriali: inclusione sociale, educazione, cultura, sostenibilità ambientale;
beni digitali: siti web, piattaforme civiche, alfabetizzazione informatica.
Tali beni devono restare a disposizione della comunità e la loro cura non può sostituire servizi essenziali di competenza del Comune.
Le forme di collaborazione
Il principale strumento operativo è il Patto di collaborazione, un accordo formale tra cittadini e Comune che stabilisce obiettivi e finalità dell’intervento, beni comuni oggetto del Patto, durata e modalità di realizzazione, ruoli e responsabilità di ciascun soggetto, forme di monitoraggio, rendicontazione e copertura assicurativa.
Le forme di collaborazione possono essere di vario tipo:
Patti ordinari (cura occasionale): interventi semplici e di piccola entità, come pulizia, imbiancatura, manutenzione leggera o animazione territoriale.
Patti complessi: progetti di rigenerazione o gestione continuata di beni di valore storico, culturale o economico rilevante.
Collaborazioni scolastiche: iniziative educative che coinvolgono studenti, insegnanti e genitori nella cura dei beni comuni scolastici.
Gestione condivisa: co-gestione di spazi pubblici o privati ad uso pubblico, con regole concordate tra Comune e cittadini.
I principi e i valori fondamentali su cui le collaborazioni si fondano sono fiducia reciproca e trasparenza, responsabilità condivisa, inclusività e pari opportunità, sostenibilità e proporzionalità, autonomia civica e prossimità territoriale.
Per attivare un Patto di collaborazione con l'amministrazione, il soggetto singolo o l'associazione di cittadini attivi devono presentare una proposta sul modello fac-simile che si può scaricare da questo link e inviarla, dopo la compilazione, all'indirizzo PEC: calenzano.protocollo@postacert.toscana.it
Sostegno e garanzie
Il Comune può fornire:
materiali, strumenti e supporto tecnico;
comodato gratuito di beni o spazi;
esenzioni da canoni e tributi per attività di interesse pubblico;
coperture assicurative per i volontari.
Le attività devono essere sempre gratuite, trasparenti e documentate.